Cerca
Close this search box.

Ritocco under 18, si può?

Ritocco under 18, si può?

Ritocco under 18

Un numero esorbitante di richieste, attorno alle 41 mila nel 2020, ha spinto la Gran Bretagna a vietare, ormai già da due anni, il ritocco con filler e botox sotto i 18 anni. In Italia la legge non è del tutto chiara in merito. Vieta infatti agli under 18 interventi importanti di chirurgia plastica come la mastoplastica additiva per aumentare il seno. Ma per i trattamenti soft di medicina estetica come filler e botulino non esistono invece divieti ufficiali. Questo nonostante l’Istituto Superiore di Sanità affermi che “l’uso delle tossina botulinica non è raccomandato sotto i 18 anni”.

I numeri

Tra Italia e Gran Bretagna esiste comunque una differenza. Non ci sono dubbi che il quadro italiano mostri come l’età del ritocco si vada abbassando sempre più e come crescano i giovanissimi che, a imitazione degli influencer, vorrebbero una bocca importante e un nasino piccolo, una mascella definita e gli zigomi ben in evidenza. Nella realtà però i numeri italiani, sia pur importanti e a tratti preoccupanti, restano comunque contenuti.

Secondo una ricerca dell’Università di Catanzaro il 49,2% dei ragazzi tra i 13 e i 18 anni avrebbe desiderio di ricorrere alla medicina estetica e il 31,3% alla chirurgia pur di migliorare qualcosa di sé e raggiungere quel traguardo che per 3 adolescenti su 4 è l’assomigliare a un personaggio famoso. Ma, come si dice, tra il dire e li fare…

Diverso invece il caso della Gran Bretagna dove, prima dei divieti, si era giunti addirittura a parlare di una “toxic generation” con riferimento all’uso capillare tra i giovanissimi della tossina botulinica. Numeri da capogiro interessano anche gli Stati Uniti dove l’American Aesthetic Surgery stima che il numero di minorenni che si sono sottoposti a interventi estetici sia aumentato del 450% negli ultimi cinque anni.

Ritocco under 18: cosa è bene sapere

Occorre comunque stabilire alcuni punti fermi. «Primo quello che un medico non può intervenire con un ritocco su un minorenne senza il consenso dei genitori» commenta il dottor Andrea Romani, dermatologo e membro di ISPLAD (International Italian Society of Plastic Aesthetic and Oncologic Dermatology). Consenso che del resto viene richiesto anche nel caso di altre pratiche estetiche come piercing e tatuaggi.

Non si può escludere ovviamente che professionisti poco seri possano acconsentire alle richieste dei giovanissimi, ma non è questo il nocciolo del problema. «Perché nel momento in cui intercetta il desiderio di un ritocco in un adolescente, il professionista si trova davanti al delicato compito di far capire al ragazzo o alla ragazza che il ricorso alla medicina estetica non è lo strumento per ottenere il consenso degli altri o per avere successo».

Una questione delicata

Ma qui si apre una parentesi che non riguarda tanto il medico estetico quanto lo psicologo. Se all’apparenza, infatti, quello che spinge molti under 18 verso un ritocco è la voglia di vedersi diversi da quello che si è e uguali a quello che non si è, nella realtà le motivazioni sono ben più profonde. Affondano infatti le radici in quella condizione di malessere che nasce dalla fragilità di un’epoca di transizione come l’adolescenza. Un momento delicato durante il quale non è solo il corpo a cambiare ma anche l’immagine che si ha di sé.

In questa situazione di scarse certezze e forti dubbi, è facilissimo ingigantire anche i minimi difetti e percepire come disturbanti persino quelli che non esistono. «E’ chiaro che in questa ottica nessun ritocco può essere soddisfacente, con il rischio che si inneschi una pericolosa corsa a aggiungere, togliere, modificare che non elimina l’insoddisfazione di fondo» prosegue il dottor Romani.

Il ruolo dei genitori

Va da sé che, parlando di adolescenti, non si può dimenticare che le prime figure di riferimento dovrebbero essere i genitori. Che spesso si trovano spiazzati davanti alle richieste di un ritocco e finiscono quindi per acconsentire. Sarebbe opportuno invece che cercassero di approfondire le ragioni di determinati desideri, accompagnando l’adolescente, anche con il supporto di un professionista della mente, a individuare i propri punti di forza e le proprie fragilità e a riconsiderare in toto il modo con cui approcciano lo specchio.

In ogni caso è fondamentale che i genitori non considerino mai i ritocchi come un regalo, alla stregua di uno smartphone o di un capo di abbigliamento firmato. Il rischio è banalizzare una scelta che invece richiede sempre ponderate riflessioni. A qualunque età.

Quando il ritocco under 18 può essere un sì

Da ultimo va comunque precisato che, come sempre in medicina e in chirurgia estetica, ogni situazione è un caso a sé. «Il ritocco si può valutare su un adolescente nel momento in cui un inestetismo reale mina l’autostima e l’equilibrio psicologico al punto da compromettere la vita di relazione» commenta il dottor Romani. In questi termini si può prendere in considerazione l’ipotesi di intervenire con la medicina o la chirurgia estetica su un minorenne, sempre su consenso dei genitori, rivolgendosi a un professionista serio che sappia prendersi carico con la giusta sensibilità della delicata situazione.