In estate l’idratazione serve ancora di più. Peccato sia particolarmente a rischio. «I principali colpevoli sono il caldo e l’esposizione al sole , ma non bisogna dimenticare l’aria condizionata, che priva l’ambiente della giusta umidità» spiega il professor Antonino Di Pietro, dermatologo, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano e presidente Isplad. Ecco perché è essenziale adottare alcune strategie per mantenere l’idratazione della pelle, evitando così la perdita di luminosità, elasticità e morbidezza.
1. La dieta estiva ricca di liquidi e vitamine
Per preservare l’idratazione della pelle in estate, è importante bere almeno due litri di liquidi al giorno, incluse le tisane fredde (non zuccherate), oltre alla semplice acqua. Questa è la prima regola per mantenere la pelle idratata. «Inoltre, per idratare la pelle dall’interno si rivelano utili anche i centrifugati di frutta e verdura» suggerisce il professor Di Pietro.
«In estate, la natura ci offre meloni, angurie, pesche, susine, cetrioli e pomodori, alimenti che aiutano a fare il pieno di acqua e antiossidanti preziosi». In termini di alimentazione, è anche importante limitare il consumo di sale e di bevande come caffè e tè, che, favorendo la ritenzione idrica, tendono a disidratare.
2. I principi attivi che favoriscono l’idratazione
Oltre a idratare, bisogna agire al contrario, cioè combattere la disidratazione estiva: per raggiungere lo scopo, è fondamentale usare dermocosmetici ricchi di sostanze che ricreano il film idrolipidico superficiale e ricompattano lo strato corneo, riducendo così l’evaporazione dell’acqua dagli strati profondi della pelle.
«In questo contesto, l’acido ialuronico è particolarmente prezioso, ma anche formulazioni con vitamine B5, C ed E, coenzima Q10, delta lattone, fospidina, glucosamina e complessi di fosfolipidi, acido linoleico e linolenico: sono tutte sostanze utili per mantenere intatta la barriera idrolipidica e favorire la rigenerazione cellulare» spiega l’esperto.
3. La skincare per un’idratazione potenziata
Più numerosi sono i fattori che disidratano la pelle, maggiore deve essere l’attenzione dedicata alla cura della stessa. «Sieri e maschere idratanti sotto forma di impacco possono essere molto utili nella routine estiva. Tuttavia, è meglio evitare formule cosmetiche troppo ricche e corpose, che con il caldo possono aumentare la sudorazione e quindi la disidratazione» suggerisce il professor Di Pietro.
È preferibile optare per emulsioni, balsami e gel che, pur avendo un alto potere idratante, contengono meno grassi rispetto alle creme tradizionali. Conservare questi prodotti in frigorifero può essere una buona idea: li mantiene al meglio e l’effetto fresco all’applicazione dona energia e tono al viso.
4. Una protezione solare continua
«Usare costantemente un prodotto solare, sia in vacanza che nelle situazioni quotidiane, è un’ulteriore ed essenziale azione per proteggere la pelle dai raggi UV, che disidratano e accelerano l’invecchiamento dei tessuti» afferma il dermatologo Di Pietro. Come per i trattamenti idratanti, anche per i solari è meglio scegliere prodotti con una protezione rinforzata ma con una consistenza leggera e non untuosa, ideale anche per l’uso quotidiano in città.
5. Biorivitalizzazione, prima e dopo il sole
«La biorivitalizzazione è un trattamento medico esclusivo che favorisce l’idratazione profonda e la rigenerazione cutanea, prevenendo e gestendo l’invecchiamento della pelle» spiega il professor Di Pietro. «Consiste in microiniezioni nel derma di sostanze rigeneranti come acido ialuronico non cross-linkato, vitamine e antiossidanti, in un cocktail personalizzato preparato dal medico dopo un’accurata analisi della pelle».
Il medico stabilisce anche il numero di sedute necessarie per ottenere risultati significativi. «La biorivitalizzazione può essere utile in estate, sia prima che dopo l’esposizione al sole, per compensare le carenze dovute all’esposizione, attenuare le rughe da disidratazione, prevenire e minimizzare i solchi sul viso» conclude l’esperto. «È importante però evitare l’esposizione diretta al sole per tre o quattro giorni dopo il trattamento».