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Dimmi che labbra hai e ti dirò la tecnica che fa per te

Dimmi che labbra hai e ti dirò la tecnica che fa per te

filler labbra

In Italia quasi la metà degli interventi di medicina estetica riguarda la correzione delle labbra. Un dato che nel 2021 ha toccato quota 49% ed è destinato a crescere sempre più, soprattutto tra le under 30. Lo conferma una ricerca dell’Osservatorio Nazionale di Medicina Estetica di Agorà che, dietro il successo di questo trattamento, ipotizza ci sia la possibilità di ottenere risultati naturali e personalizzabili in base alle varie esigenze. A dispetto di quello che si può intuire nell’immediato, non sempre si ricorre alle iniezioni di acido ialuronico per volumizzare: le finalità sono tante quante le problematiche che, in varia misura, procurano disagio alle pazienti.

«Talvolta ci sono asimmetrie molto evidenti, difetti congeniti, presenza di cicatrici che si desidera correggere. In altri casi, invece, l’obiettivo è quello di recuperare il turgore perso con l’età: nessuno stravolgimento, insomma, ma un ritocchino nei punti giusti per ridare tridimensionalità, restituire definizione ai contorni e levigare il codice a barre» spiega il professor Antonino Di Pietro, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis, con varie sedi in Lombardia. «E poi c’è anche chi ricorre al filler per idratare le labbra perché ha problemi di secchezza e screpolature: dal momento che l’acido ialuronico ha proprietà igroscopiche, ossia trattiene l’acqua, è l’ideale per questo scopo».

Insomma, il filler labbra è un trattamento sempre più versatile che si declina in una molteplicità d’uso decisamente impensabile fino a qualche anno fa. Molto si deve alla grande varietà di acido ialuronico disponibile in ambito estetico: la lavorazione differente della preziosa molecola “riempitiva” permette di diversificare le tecniche di iniezione, ma anche di dosare le quantità necessarie volta per volta. Da questo punto di vista, caratteristiche reologiche come peso molecolare, densità e crosslinking diventano fattori determinanti per la riuscita di un filler personalizzato.

«Non esiste un’unica procedura standard, ma l’ideale è adattare la tecnica iniettiva alla forma di bocca che si ha davanti – precisa il dottor Alessio Dini, medico estetico. Si parte, dunque, con l’analisi del volto che permette di immaginare la “nuova” bocca all’interno di un contesto armonico. Molto importante è, inoltre, l’ascolto della paziente per rispettare le sue aspettative e, se necessario, indicare alcuni suggerimenti volti all’unico scopo migliorativo.

Va precisato, infatti, che alcune donne desiderano un risultato evidente, altre preferiscono effetti più discreti. In entrambi i casi, l’acido ialuronico per le labbra deve essere morbido per garantire naturalezza: la mucosa labiale deve rimanere soffice così come è in natura. Le labbra volumizzate o corrette dal filler devono poter accompagnare con “flessuosità” i sorrisi o altre espressioni del viso. Se si usano filler troppo densi si rischia di ottenere labbra rigide che sembrano separate dal resto del volto.

Altri fattori importanti per un risultato pertinente a ogni forma è la quantità di acido ialuronico iniettato e la frequenza delle sedute. Meglio non esagerare né in un senso né nell’altro. Il ritocco ideale? Inizialmente ogni 4-6 mesi, e poi ogni 6-8, dipende da paziente a paziente. Fanno eccezione le labbra molto sottili, per cui si possono ritoccare a distanza di un mese finché non si trova la forma desiderata.

Forma delle labbra e filler indicato

Per quanto riguarda la forma di labbra, in natura ce ne sono tante: abbiamo individuato le più comuni per ottenere un filler personalizzato.

Labbra asimmetriche

L’asimmetria delle labbra può essere frontale o di profilo, può riguardare il labbro superiore o quello inferiore, ma anche una parte di entrambi. Inoltre, l’asimmetria può essere in dinamica, cioè quando la paziente parla o sorride, o in posizione statica.
In tutti questi casi, la tecnica iniettiva deve mirare a correggere unicamente il difetto, anche se, per un risultato armonico, è consigliabile lavorare su tutte le labbra dosando la quantità.

Labbra ad ali di gabbiano o type M

Sono le labbra in cui l’arco di Cupito è talmente pronunciato che la forma del labbro superiore ricorda la lettera M. Inoltre, il tubercolo centrale (la protuberanza della mucosa ndr) sporge molto in avanti. In questi casi, la correzione deve riguardare il riempimento delle depressioni dei tubercoli laterali allo scopo di rendere il labbro superiore con un volume lineare. Bisogna, invece, dosare pochissimo prodotto sulla parte centrale del labbro che spesso non necessita di essere ritoccato. Per ridurre la forma di M si può lavorare sull’arco di cupido, cercando di renderlo meno spigoloso, ma sempre con la massima precisione.

Labbra sottili

Di solito le labbra sottili non presentano una forma definita: per questo motivo, oltre che volumizzate vanno costruite. In questo caso, si lavora su tutti i punti cardini delle labbra, partendo dai tubercoli centrali per poi spostarsi piano piano su quelli laterali e definire così l’arco di Cupido. Per un risultato gradevole, è bene rifarsi ai canoni anatomici corretti, cercando sempre di rispettare i lineamenti della paziente. A differenza delle altre forme, la mucosa sottile può essere ritoccata una volta al mese almeno nelle prime 2-3 sedute iniziali, in modo da ottenere il volume e la forma desiderati.

Bocca piccola o a forma di rombo

È quella forma di bocca caratterizzata da una protuberanza centrale più spiccata rispetto a quelle laterali. Ed è proprio dai tubercoli laterali che si inizia a iniettare l’acido ialuronico in modo da ottenere una sporgenza complessiva più armonica e dare così l’illusione di una bocca più grande. Il tubercolo centrale, invece, non va ritoccato.

Bocca larga

A volte la bocca larga può risultare piatta e priva di arco di Cupido definito. A differenza della bocca piccola, l’acido ialuronico va iniettato nei tubercoli centrali, per disegnare una forma di cuore, ed è meglio andare con mano leggera sulle protuberanze laterali.

 

 

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