Filler in estate? Perché no. Non solo il filler si può fare nella bella stagione, ma ci sono persino alcune buone ragioni (ne abbiamo individuate tre) che consigliano di fissare la seduta proprio in questo momento, se lo si desidera. «A patto che si adottino le giuste precauzioni e si seguano alcune precise indicazioni» precisa il dottor Andrea Romani, dermatologo Isplad. Ecco innanzitutto le tre buone ragioni per decidere di fare un filler ora.
1. Più levigatezza, più uniformità
Potremmo definirla una questione puramente fisica. Spianando le rughe si ottiene una superficie liscia che i raggi solari raggiungono meglio e con la garanzia di una tintarella più omogenea. È, trasportato nella medicina estetica, il concetto classico della beauty routine che suggerisce come levigando la pelle con lo scrub prima di mettersi al sole si ottenga un’abbronzatura più uniforme e luminosa.
Attenzione però a non cadere in una contraddizione di fondo. «Se si sceglie un filler in estate per avere un aspetto più giovane minimizzando rughe e solchi del viso, la tintarella va sempre guardata con un certo sospetto visto che l’esposizione al sole rimane uno dei fattori che determina una consistente accelerazione nel processo di invecchiamento» precisa il dottor Romani.
2. Più compattezza, più luminosità
La levigatezza che si ottiene grazie al filler in estate aiuta non solo a regalarsi una tintarella uniforme, ma la rende anche più luminosa e vitale. Il ritocco con lo ialuronico risulta così di supporto nell’ottenere il tanto ricercato “effetto wow”, espressione con cui si indica lo splendore del viso. Quello splendore che, naturale in giovane età, può essere ritrovato in là con anni grazie a una serie di strategie, dal makeup all’uso di cosmetici mirati fino al ricorso ai trattamenti di medicina estetica.
Il bello sta poi nel fatto che per conquistare una luminosità effetto bonne mine non serve che il colorito si scurisca più di tanto: basta un accenno di tintarella su una pelle ben levigata per sembrare subito più radiose. A massima tutela della giovinezza della pelle.
3. Più idratazione, più difesa
«Il filler ha come prima finalità il riempimento di linee e rughe, solchi e aree di svuotamento» commenta l’esperto. «Ma non va dimenticato che, una volta infiltrato, l’acido ialuronico ha la prerogativa di stimolare l’idratazione della cute e favorire la produzione di collagene contribuendo efficacemente a promuovere l’elasticità cutanea».
La pelle diventa così più forte e una delle strategie per abbronzarsi in sicurezza, oltre ad usare la giusta protezione, è proprio arrivare al sole con una pelle in qualità ottimale. I raggi non la impoveriscono, a salvaguardia dei suoi delicati equilibri, e la tintarella risulta luminosa e a lunga tenuta.
I tre step da rispettare dopo il filler in estate
«Il filler non è un trattamento che segue una stagionalità» continua l’esperto. «Questo vuol dire che non esiste un divieto tassativo all’uso dello ialuronico durante la bella stagione come avviene invece per altri trattamenti come laser ablativi e i peeling profondi che rendono la pelle più vulnerabile nei confronti dei raggi e possono avere come effetto collaterale la formazione di macchie scure. Ma se il filler in estate si può fare, attenzione che dopo la seduta occorrono alcune precauzioni».
1. Evitare il sole diretto per almeno 72 ore
«In qualunque stagione dell’anno, e a maggior ragione in estate, è consigliabile non esporsi ai raggi Uv nelle 72 ore che seguono la seduta» precisa l’esperto. «Se poi, come può succedere, il passaggio dell’ago ha lasciato un piccolo ematoma meglio evitare il sole per una settimana o finchè il livido non del tutto riassorbito così da escludere che si formino iperpigmentazioni».
Il sole, per altro, è da evitare subito dopo un filler in estate perché il calore dei raggi tende a provocare edema e gonfiore. In tempi successivi comunque va sempre bandita l’esposizione diretta nelle ore più calde della giornata. Per preservare la salute, innanzitutto, ma anche per assicurare lunga vita al filler.
2. Usare una protezione elevata anche in città
«È una regola che andrebbe rispettata sempre per arginare il photoaging ma che diventa tassativa dopo un filler in estate visto che le radiazioni accelerano la degradazione dello ialuronico» spiega l’esperto. E attenzione che la protezione solare non è prerogativa delle vacanze quando ci si sdraia al sole sulla spiaggia o sull’erba in montagna: dopo un ritocco con l’acido ialuronico il solare con fattore protettivo alto, 50 o 50+, va applicato in tutte le situazioni in cui si sta al sole, anche in maniera indiretta come succede in città.
3. Applicare creme ricche di antiossidanti
I raggi Uv producono radicali liberi che accelerano l’invecchiamento della pelle e la degradazione dello ialuronico. Creme a base di sostanze antiossidanti come le vitamine E e C, il coenzima Q10 diventano quindi un supporto prezioso dopo un filler in estate per prolungarne la durata che, pur condizionata da diversi fattori, può dilatarsi nel tempo proprio grazie a una cura puntuale del viso.
«E in questa direzione va sempre ricordato che il professionista è la figura più indicata per suggerire la giusta routine di cura che tenga conto di molti aspetti, compresa la stagionalità».
Sempre il medico può consigliare di affiancare alle creme l’uso di un integratore a base di antiossidanti come vitamina C, coenzima Q10 e polygonum cuspidatum. Tenendo ben presente che parlando di integrazione il fai da te può essere controproducente se non dannoso.