In Italia nel 2021 sono stati eseguiti quasi 180mila filler di acido ialuronico, che ha conquistato il primato dei trattamenti di medicina estetica tramite sostanze iniettabili (il 46,7% del totale). I dati provengono da ISAPS, International Society of Aesthetic Plastic Surgery, che ha condotto un’indagine su scala mondiale a proposito degli interventi mini-invasivi. Si tratta dunque del trattamento più richiesto a livello mondiale, registrando un incremento del 30% rispetto al 2020.
Secondo gli studiosi, a spiegare il successo delle “punturine” concorre il desiderio tipico del post-covid di tornare a vedersi in forma e di bell’aspetto. Sicuramente l’acido ialuronico fornisce una bella mano al turgore e alla luminosità del viso, e poi non ha controindicazioni se non in rari casi.
Ma come capire se l’acido ialuronico del medico estetico è di buona qualità? Intanto, l’ideale sarebbe saperlo prima di sottoporci alle iniezioni riempitive. Ed è per questo che abbiamo chiesto delucidazioni in merito alla dottoressa Lucia Asaro, informatore medico-scientifico e product manager di BioHyalux, la linea di filler all’acido ialuronico prodotta da CDLife Pharma.
Come capire che il filler è di qualità?
«Innanzitutto, il filler di acido ialuronico per essere di qualità deve essere sicuro e poi deve comportare pochissimi effetti collaterali» esordisce la dottoressa Asaro. «In realtà, essendo una molecola naturale, cioè presente anche nel nostro organismo, difficilmente l’acido ialuronico dà origine a effetti collaterali. Semmai questi possono dipendere dall’agente crosslinkante, cioè la sostanza che permette la “costruzione” della molecola, ma i filler di qualità non implicano alcuna problematica nemmeno da questo punto di vista».
1) Maneggevolezza
Ai primi posti delle caratteristiche di un filler di qualità c’è la facilità d’uso da parte del medico. «Il prodotto deve essere maneggevole al fine di consentire al medico iniezioni precise e mirate. Il medico deve poter iniettare le unità che ritiene necessarie senza alcun impedimento. E soprattutto deve avere la possibilità di dosare tempestivamente l’acido ialuronico, qualora si accorga che alcuni punti del viso richiedano quantità più piccole del previso. Solo un prodotto di qualità consente di intervenire con una tale maestria» specifica la dottoressa Asaro.
La facilità di somministrazione da parte del medico spesso si traduce in un risultato estetico molto soddisfacente. Il motivo è presto spiegato: «i filler maneggevoli spesso si integrano nei tessuti con estrema naturalezza. È il caso di BioHyalux che non richiama troppa acqua nei tessuti, il che si concretizza sia in assenza di edemi subito dopo l’iniezione e che in volumi ridotti a distanza di qualche giorno. Inoltre, i pazienti già nella stessa seduta del filler hanno la possibilità di rendersi conto dell’effettivo risultato finale» continua la dottoressa Asaro.
2) Effetti non troppo voluminosi
La capacità di donare un volume “misurato” è un grande vantaggio per chi desidera essere subito presentabile dopo il trattamento e ambisce a un ritocchino che non si vede, all’insegna della naturalezza. «Il merito è della tecnologia bio-balance di BioHyalux, grazie alla quale l’acido ialuronico forma un gel isosmotico, cioè che non attrae acqua in eccesso.
Le sue molecole, inoltre, sono disposte in modo da creare delle piccole sfere: ciò fa sì che sia molto morbido e malleabile e si distribuisca uniformemente nei tessuti. È sufficiente un leggero massaggio da parte del medico dopo l’infiltrazione e il risultato è immediato: il viso acquista freschezza senza che i lineamenti vengano stravolti».
3) Durata ed efficacia
Altre caratteristiche di qualità riguardano la lavorazione della molecola di acido ialuronico. «Il cross-linking deve essere realizzato in modo che le molecole di acido ialuronico formino un reticolato particolarmente resistente alla ialuronidasi, un enzima presente nel nostro organismo che “attacca” e dissolve le molecole di acido ialuronico iniettate e naturali. Tale caratteristica permette risultati di lunga durata, poiché il prodotto permane nelle zone trattate sino a 6 mesi.
4) Purezza della molecola
Non da meno è la purezza dei filler. «Per esempio, BioHyalux presenta un profilo di efficacia e di sicurezza elevatissimo poiché ha un grado di purezza uguale o superiore ai prodotti considerati il gold standard presenti sul mercato. Lo rileva uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Archives of Dermatological Research, il che assicura il benessere e la salute della pelle».
5) Tollerabilità e gradimento
Infine, ad attestare la qualità di un filler è la sensazione provata dal paziente, anche se entriamo nel campo del “percepito”. «Un trattamento di medicina estetica si misura sempre in relazione al paziente: se lui o lei manifestano gradimento del risultato già in seduta o a distanza giorni, vuol dire che il prodotto è stato efficace.
Al di là del gusto estetico, subito dopo un filler si deve poter muovere il viso o le labbra (si pensi al sorriso) come se non si sentisse nulla e non avvertire grumi o altro di strano» conclude la dottoressa Asaro.