In vista dell’invecchiamento, il collo è una delle parti più delicate: a causa della pelle molto sottile, si segna facilmente e cede alla forza di gravità con più celerità rispetto al resto del corpo. In più non sempre gli dedichiamo le stesse cure riservate al viso.
I veri segni dell’età cominciano a evidenziarsi a 40 anni, ma già verso i 30 anni si manifestano le prime rughe sul collo determinate dalla “text neck”, cioè la posizione innaturale del capo mentre si guarda lo smartphone. La buona notizia è che per arginare il problema esistono diverse tecniche di medicina estetica, a cominciare da filler specifici, formulati per una zona così complessa da trattare.
«Proprio per la sua particolarità anatomica, il collo ha sempre rappresentato una sfida per i trattamenti di medicina estetica – esordisce la dottoressa Chiara Lovati, dermatologa dell’Istituto Clinico Dermoclinico Vita Cutis di Milano. La sua cute molto sottile non permette, infatti, l’impiego di filler di acido ialuronico indicati per riempire i solchi profondi del viso.
In particolare, bisogna prestare attenzione al cross linking dell’acido ialuronico stesso, cioè la lavorazione della molecola che ne conferisce la struttura e la stabilità. Ebbene, se sulle rughe profonde del viso si ottengono grandi risultati con un filler di acido ialuronico molto cross linkato, ciò non può dirsi per il collo. L’effetto sarebbe innaturale dal punto di vista estetico, poiché “guastato” da piccoli pomfi evidenti lungo le fatidiche collane di Venere, oltre che di difficile riassorbimento».
Quali sono i filler di acido ialuronico indicati per il collo? «Fortunatamente, sono stati messi a punto iniettivi di acido ialuronico con molecole disposte in modo molto fluido. Ciò assicura il fatto che si distribuiscano facilmente sotto la cute sottilissima tipica del collo senza effetti artificiosi come pomfi e gonfiori. Anzi, il risultato è molto naturale, poiché si tratta di non veri e propri riempitivi tout-court ma di sostanze che si adattano ai movimenti cui va soggetto il collo. Inoltre, si assorbono facilmente».
A seconda dell’inestetismo da trattare si può combinare il filler di acido ialuronico ad altre sostanze biorivitalizzanti che migliorano l’aspetto della cute. È il caso delle vitamine e degli amminoacidi indicati per un collo con una pelle un po’ avvizzita e caratterizzato da micro-ruguosità.
Questi trattamenti restituiscono turgore, poiché stimolano la produzione di collagene e rivitalizzano le funzioni della pelle.
A causa dell’età alcune persone possono mostrare le bande platismatiche più evidenti, cioè una sorta di “cordoni” verticali che vanno dalla mandibola alla base del collo. In questo caso, si può associare l’acido ialuronico alla tossina botulinica, che attenua le tipiche rughe verticali da contrazione muscolare. La tossina botulinica è in grado di ridurre la forza contrattile dei muscoli responsabili dei cedimenti del collo, attenuando l’evidenza delle bande platismatiche verticali.
L’acido ialuronico migliorerà, invece, l’aspetto dei solchi sul collo. I due trattamenti vanno però effettuati in sedute distinte.
Al di là di trattamenti estetici e punturine, il collo è una zona del corpo con un sua precisa identità, da curare costantemente. «In effetti, un collo molto segnato dice molto sull’età di una persona, e spesso il contrasto con un viso iper levigato è decisamente stridente! Il mio suggerimento è di idratare il collo tutti i giorni con un gesto molto semplice: dopo essersi occupati del visto, basta “allungare” la mano cosparsa al di sotto del mento e della mandibola.
E poi è molto importante non dimenticarsi della protezione solare, da indossare anche in città a partire dalla primavera, e soprattutto se si prevedono abiti scollati». Sicuramente il collo restituirà le gentilezze con una pelle più tonica e compatta.
