Ci ricordiamo della sua esistenza quando sta per segnarsi. Eppure, dovremmo prevenire i segni di invecchiamento sul collo prima che compaiano rughe e cedimenti. Basterebbe allungare la mano “intrisa” di crema idratante dal viso fino al sotto mento e arrivare al décolleté per contenere i danni del photoaging.
Come se non bastasse, tutta la zona ha una pelle molto sottile, molto predisposta a segnarsi e a cedere alla forza di gravità con più celerità rispetto al resto del corpo. L’età critica? A partire dai 40 anni, ma con l’avvento dell’era digitale, già verso i 30 anni si manifestano le prime rughe sul collo determinate dalla “text neck”, cioè la posizione innaturale del capo mentre si guarda lo smartphone. I dermatologi della The London Clinic hanno calcolato che, in una giornata, consultiamo lo smartphone fino a 150 volte. E altrettante pieghiamo il collo verso il basso, favorendo la comparsa di rughe e cedimenti.
Un filler specifico
Per rimediare ai cedimenti e alle rughe la medicina estetica ha messo a punto filler specifici per una zona così delicata che necessita sia di formulazioni che di tecniche particolari.
«Tra pelle sottile e posizione anatomica, il collo ha sempre rappresentato una sfida per i trattamenti di medicina estetica – esordisce la dottoressa Chiara Lovati, dermatologa dell’Istituto Clinico Dermoclinico Vita Cutis di Milano. La sua cute molto sottile non permette, infatti, l’impiego di filler di acido ialuronico che di sono vengono utilizzati per riempire i solchi profondi del viso.
Come deve essere il filler per questa parte anatomica? Innanzitutto, il prodotto di elezione da iniettare è l’acido ialuronico, ma ciò che conta è il crosslinking, cioè la lavorazione della molecola di acido ialuronico stesso che conferisce struttura e stabilità al filler. Ebbene, se sulle rughe profonde del viso si ottengono grandi risultati con un filler di acido ialuronico molto crosslinkato e ad alto peso molecolare, ciò non può dirsi per il collo. L’effetto sarebbe innaturale dal punto di vista estetico, poiché “alterato” da piccoli pomfi evidenti lungo le fatidiche collane di Venere. Inoltre, il filler ad alto peso molecolare si assorbe in modo più lento.
«I filler ideali sono quelli a base di acido ialuronico con molecole disposte in modo molto fluido. Ciò assicura il fatto che si distribuiscano facilmente sotto la cute sottilissima tipica del collo senza effetti artificiosi, come pomfi e gonfiori. Anzi, il risultato è molto naturale, poiché si tratta sostanze che si adattano ai movimenti cui va soggetto il collo. Inoltre, si assorbono facilmente, e di non veri e propri riempitivi tout-court».
Ringiovanimento del collo: oltre il filler
Oltre ai filler di acido ialuronico, per ringiovanire questa zona si può scegliere tra altri trattamenti come la biorivitalizzazione, che migliora l’aspetto della cute. Si tratta di micro-iniezioni di un pool di vitamine e di amminoacidi, tutte sostanze indicate per un collo con una pelle un po’ avvizzita e caratterizzato da micro-rugosità. I trattamenti biorivitalizzanti restituiscono turgore, poiché stimolano la produzione di collagene e rivitalizzano le funzioni della pelle.
A causa dell’età alcune persone possono mostrare dei “cordoni” verticali più evidenti: si tratta delle bande platismatiche che si formano in senso longitudinale dalla dalla mandibola alla base del collo. In questo caso, si può rimediare con un’iniezione mirata di tossina botulinica, un farmaco che allenta la contrazione muscolare dei muscoli del collo, responsabile delle bande platismatiche. Va specificato, tuttavia, che la tossina botulinica, pur essendo autorizzata dall’AIFA (Associazione Italiana del Farmaco) all’uso estetico, è indicata per il terzo superiore del viso, l’area che va dalla radice dei capelli alla regione perioculare.
Pertanto, l’uso del botulino sul collo è considerato off-label. Ecco perché è necessario rivolgersi a medici esperti e di alta formazione. Per un risultato ottimale si può procedere con il filler di acido ialuronico che migliorerà, invece, l’aspetto dei solchi sul collo. I due trattamenti vanno però effettuati in sedute distinte.
La ginnastica per rassodare
I muscoli che sostengono il collo sono due: lo sternocleidomastoideo, cioè le fasce laterali, e il platisma, che sorregge il profilo del mento. Mantenerli tonici con la ginnastica facciale può dare una mano a rassodare il collo e dargli un aspetto più giovane. Ecco qualche semplice esercizio, da fare almeno una volta al giorno.
Per rinforzare il platisma e prevenire il doppio mento, abbandonare la testa all’indietro e spalancare la bocca. Quindi, chiuderla e riaprirla venti di volte. Un altro esercizio è spingere la lingua con forza contro il palato: in questo modo si contrae il muscolo proprio sotto il mento.
Per le fasce laterali, si possono ripetere più volte le lettere X e O alternandole ed esagerandone la pronuncia. Una buona idea è approfittare di quando si va a letto. Da sdraiate, si alza lentamente la testa di qualche centimetro, poi si riabbassa, per 25 volte. Allo stesso si ruota la testa a destra e a sinistra senza mai appoggiarla.