Gummy smile. È con questo termine inglese che si identifica il sorriso gengivale. Un problema estetico che può trovare soluzioni nell’odontoiatria ma anche nella medicina estetica. «Si parla di gummy smile quando nell’atto del sorridere diventano dominanti le gengive a discapito dei denti che appaiono invece piccoli» commenta la dottoressa Clotilde Austoni, odontoiatra, specialista in Chirurgia Odontostomatologica, responsabile CORED – primo Centro per la cura e riabilitazione orale dei disturbi del comportamento alimentare c/o IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e autrice del libro “Spazzoliamoci le idee”, Mondadori.
«Ne risulta un effetto disarmonico che non solo penalizza l’area della bocca ma finisce per alterare l’intera fisionomia del volto». Senza dimenticare che il sorriso gengivale rischia di trasformare un gesto spontaneo come quello del sorridere in una fonte di imbarazzo con conseguenze sull’autostima e riflessi negativi in termini di ansia e di stress.
Le cause del gummy smile
Ma perché si forma il sorriso gengivale? Le cause sono diverse. «In primis può essere presente un eccesso di tessuto gengivale che va a coprire grandezza e forma dei denti» commenta la dottoressa Austoni. «Un ulteriore caso è quello dei muscoli elevatori del labbro superiore che possono presentare un’iperattività responsabile dello scoprirsi delle gengive ad ogni sorriso.
Da ultimo va tenuto conto anche di una condizione genetica legata a un osso mascellare superiore molto prominente». Va da sé che stabilire con massima precisione le ragioni del problema nel corso di un’accurata visita preliminare è basilare perché il professionista possa decidere per il trattamento più appropriato che ne permetta la risoluzione.
L’intervento sulla gengiva
«Nel caso in cui il sorriso gengivale sia dovuto a un eccesso di tessuto serve un trattamento di tipo odontoiatrico» precisa la dottoressa Austoni. «Attraverso un piccolo intervento di chirurgia plastica, che si può eseguire anche con il laser, si rimuove la gengiva in eccesso in modo che i denti escano allo scoperto ridando armonia al sorriso».
Se il problema è l’osso
«Siamo di fronte alla situazione più complessa di competenza esclusiva di un professionista esperto» commenta Austoni. «Una prima opzione prevede di intervenire sulle gengive riposizionandole più in alto e insieme di rimodellare anche l’osso circostante i denti. In questi casi spesso si posizionano anche faccette in ceramica che permettono di migliorare ulteriormente l’armonia del sorriso.
Nei casi più gravi diventa necessario un intervento di chirurgia maxillo-facciale che permetta di riposizionare le ossa mascellari». Un’opzione quest’ultima decisamente invasiva che si tende nel limite del possibile ad evitare.
Sorriso gengivale: il ruolo dello ialuronico
Un bel sorriso è fatto da diversi “ingredienti”. Le gengive e i denti, ma anche le labbra. Ecco allora che per intervenire sul gummy smile si può anche agire sulla mucosa labiale. E il filler di acido ialuronico è principe in questo tipo di intervento. Si tratta infatti di andare a riempire con l’acido ialuronico, scelto nella formulazione più adatta per questo tipo di correzione, il labbro superiore.
Acquistando volume, il labbro riesce a rendere meno evidente la gengiva migliorando visibilmente l’estetica del sorriso. Importante in ogni caso che anche per la correzione del gummy smile l’intervento con il filler venga studiato con particolare cura in modo che il risultato finale risulti armonico a 360°.
Qualora necessario, insieme alle infiltrazioni di acido ialuronico si può usare il botulino in grado di attenuare la forza che determina un eccessivo sollevamento del labbro superiore durante la mimica facciale, dovuto all’azione del muscolo elevatore del labbro superiore e dell’ala del naso.
Con un paio di piccole iniezioni di botulino, una per lato, si indebolisce la forza di contrazione del muscolo e si riduce il sollevamento del labbro superiore che porta ad esporre le gengive.
Lo stesso risultato si può ottenere usando il solo acido ialuronico che, infiltrato in sede paranasale secondo un vettore perpendicolare al piano cutaneo, è in grado di comprimere dolcemente le fibre del muscolo elevatore del labbro superiore.
La combinazione vince
«Qualora non si voglia intervenire chirurgicamente nel caso di un osso prominente, è possibile associare più trattamenti per ottenere un miglioramento del sorriso» precisa Austoni. Può essere utile combinare filler di ialuronico e infiltrazioni di botulino ma anche applicare faccette dentali che minimizzano ulteriormente la visibilità delle gengive migliorando anche la forma e la dimensione di denti perché non appaiano troppo piccoli.