Archiviate ormai le vacanze, ecco che al rientro l’estate presenta il conto. Che quasi mai risulta in pareggio per la cute. L’incontro tra pelle e sole, infatti, non lascia solo il piacevole ricordo di un colorito dorato. «È questo il momento per rimediare ai danni che i raggi Uv possono aver provocato soprattutto quando l’esposizione è stata massiccia, prolungata e magari non protetta a dovere» spiega il professor Antonino Di Pietro, dermatologo, direttore dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano e presidente fondatore Isplad.
Pelle e sole: come rimediare alla secchezza
«I raggi solari hanno innanzitutto una forte azione disidratante sulla cute» continua Di Pietro. «Se la pelle non è stata adeguatamente trattata con formulazioni altamente nutrienti e restitutive, prima, durante e dopo il sole, può presentarsi ora arida, a tratti ruvida e persino squamosa. Succede soprattutto in aree per natura già tendenti alla secchezza come possono essere le guance sul viso, la parte bassa delle gambe e delle braccia sul corpo».
Come rimediare all’effetto carta vetrata? «Serve l’applicazione regolare sulle parti interessate di una crema ad azione restitutiva in grado di ridare alla cute i liquidi persi e di riparare la barriera cutanea danneggiata perché sia in grado di trattenere acqua» commenta l’esperto. «Tra le molecole più performanti in questa direzione ci sono l’acido ialuronico, le vitamine B3 e B5, o pantenolo, la fospidina, la glucosamina, i fosfolipidi. Le vitamine A e E sono preziose per favorire il ricambio cellulare aiutando a ricostruire uno strato corneo più compatto e forte. Sono inoltre potenti antiossidanti in grado di arginare il processo di invecchiamento accelerato dall’esposizione solare».
Pelle e sole: come rimediare all’ispessimento
La pelle reagisce all’aggressione dei raggi solari. Lo fa con due diverse strategie di difesa: producendo la melanina che funziona come un filtro naturale e ispessendosi. Una pelle ispessita però non è solo ruvida ma tende anche a diventare grigiastra perdendo luce e vitalità. Anche in questo caso per rimediare ai danni occorre innanzitutto procedere offrendo nutrimento rinforzato alla cute con l’applicazione, una ma volendo due volte al giorno, di formule restitutive. «In aggiunta viene in aiuto l’esfoliazione» commenta il professor Di Pietro.
«Attenzione però che dovrebbe essere molto delicata per eliminare le cellule morte superficiali senza però impoverire eccessivamente la cute. Si possono usare scrub leggeri con microparticelle molto fini oppure per il corpo guanti esfolianti purchè non eccessivamente abrasivi. Per il viso nel caso di una cute sensibile può bastare un panno di cotone, meglio se riciclabile, da passare sulla pelle umida per aiutare a rinnovare con massima dolcezza lo strato cutaneo. Dopo un’accurata visita in studio si può anche optare per un peeling dermatologico».
Importante in ogni caso, dopo aver eliminato le cellule morte, procedere a ripristinare la barriera protettiva superficiale con l’applicazione di creme ad azione idratante e nutriente. La presenza nella formula di sostanze lenitive e addolcenti come la calendula può essere utile per offrire massimo comfort alla cute dopo l’esfoliazione.
Pelle e sole: come rimediare alla perdita di elasticità
Secchezza e perdita di compattezza vanno di pari passo. A questo si aggiunge il fatto che l’azione profonda delle radiazioni innesca meccanismi infiammatori capaci di accelerare i processi di degradazione delle fibre elastiche di sostegno della cute. La soluzione casalinga al problema resta quella dell’applicazione di formulazioni che offrano il nutrimento necessario alla pelle per ritrovare compattezza in superficie e, proteggendo in profondità le fibre elastiche, ne migliorino in toto il tono.
«Può essere particolarmente utile affidarsi anche a un trattamento professionale di medicina rigenerativa» continua il professor Di Pietro. «Al dermatologo il compito di scegliere la soluzione più efficace dopo un’attenta analisi della condizione della pelle. Una visita dal professionista, in tutti i casi, è fortemente consigliata a fine estate per stendere un programma di intervento personalizzato così da rimediare al meglio ai possibili danni fatti dal sole».
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