Milano, 23 gennaio 2022. Nonostante la pandemia, il mercato dei filler dermici è in continua ascesa. Segno che donne e uomini non intendono rinunciare, pur sotto la mascherina, a migliorare il loro aspetto. Nel 2021 le infiltrazioni di acido ialuronico, secondo i dati diffusi da diverse associazioni di medicina estetica, hanno registrato una crescita del 15-20%, coinvolgendo fasce d’età sempre più giovani. Va da sé che siano aumentate anche le richieste, da parte dei pazienti, di soluzioni affinché il “ritocchino” duri più a lungo possibile, rimanendo stabile per diversi mesi.
«La prima cosa da fare è scegliere un prodotto con caratteristiche tali da mantenere la sua efficacia nel tempo «spiega Marina Romagnoli, dermatologa Isplad. «Si misura con la Wrinkle Severity Rating Scale (WSRS), una scala che presenta cinque livelli di gravità e che quantifica la severità delle rughe presenti sul viso della paziente. I filler di acido ialuronico Biohyalux si sono dimostrati capaci di mantenere i risultati pressoché intatti fino a 6 mesi, per poi arrivare a 12-15 mesi con un miglioramento delle rughe comunque ancora presente. Sono dati che collocano questi prodotti tra i più efficaci sul mercato». Il merito è della particolare tecnologia utilizzata da Biohyalux, distribuito in Italia da CDLifePharma: l’acido ialuronico viene cross-linkato, ossia associato ad altre sostanze, in modo tale da formare un reticolo resistente nel tempo agli attacchi di radicali liberi e della ialuronidasi, l’enzima che degrada l’acido ialuronico.
Oltre a scegliere un prodotto il più possibile performante, per far durare il più a lungo possibile il filler ci sono altre accortezze. Ecco quali.
- Subito dopo il trattamento evitare di esercitare troppa pressione sulle aree in cui è stato iniettato il filler, con massaggi troppo energici. Indossare occhiali che si appoggiano pesantemente sul naso potrebbe avere un impatto sulla rinoplastica non chirurgica, mentre l’esercizio fisico intenso o l’esposizione ad alte temperature (come nella sauna o nel bagno turco) possono peggiorare il gonfiore o le ecchimosi.
- Tenersi alla larga dallo stress ossidativo. Vuol dire evitare fumo, inquinamento, assunzione di medicinali, alcol esposizione ai raggi UV, lettini solari inclusi . «È raccomandato l’utilizzo di filtri in tutte le stagioni, anche durante il periodo invernale. I raggi UVA, quelli che penetrano fino al derma e sono i maggiori responsabili dell’invecchiamento cutaneo, sono presenti tutto l’anno» sottolinea la dottoressa Romagnoli.
- Occhio allo stress, che fa produrre molti radicali liberi accorciando la vita del filler. «Pochi sanno che l’acido ialuronico ha anche un’azione antiossidante, ed è quindi un alleato prezioso per mantenere la pelle sana. Ma se si conduce una vita frenetica e stressante questo potenziale viene facilmente “annullato” in breve tempo» osserva la dermatologa. Yoga e meditazione possono aiutare ad allentare le tensioni giornaliere, oltre a ripetersi la parola d’ordine: “keep calm”!
- Considerare un protocollo di trattamenti medico-estetici. «Sottoporsi al filler quando la pelle nel suo insieme è disidratata, ha perso compattezza oppure è segnata da macchie e capillari in evidenza non ha molto senso e rischia di penalizzare il risultato» afferma l’esperta. «Meglio stabilire con il proprio medico un programma di trattamenti su misura da abbinare tra loro per migliorare le condizioni generali della cute. Le diverse procedure agiranno in sinergia tra loro, prolungando anche la vita del filler»
- Il modo migliore per massimizzare i risultati e aumentare la longevità dei filler è sottoporsi al trattamento successivo prima che gli effetti dell’ultima seduta svaniscano. Programmare una tempistica strategica impedisce alla pelle di ritornare al punto di partenza e l’aspetto più liscio e rilassato verrà così mantenuto più a lungo e con risultati migliori.
- L’acido ialuronico ama l’acqua. Mantenere quindi una corretta idratazione dell’intero organismo, pelle compresa, è fondamentale. La classica regola degli otto bicchieri di acqua al giorno è un’indicazione di massima per ricordarsi di fornire al filler la “materia prima” di cui ha bisogno per mantenersi a lungo.
- La skincare con prodotti mirati è la mossa vincente per supportare l’effetto del filler. Meglio se suggerita dal dermatologo stesso, perché una cute sana è anche sicuramente più bella. Sì ai prodotti a base di acido ialuronico a diverso peso molecolare, in grado di fornire idratazione in due modi, sia perché rinforzano la barriera cutanea superficiale, riducendo quindi le perdite idriche, sia perché agiscono dall’interno, attirando a sé molecole di acqua. «L’acido ialuronico a basso peso molecolare e frammentato ha anche un’azione stimolante sulla produzione di nuove catene di questa sostanza» aggiunge la dottoressa Romagnoli.
- Curare l’alimentazione, privilegiando verdura, frutta, legumi e cereali integrali ed evitando zuccheri raffinati e junk food è importante per evitare uno stato generale di infiammazione dell’organismo che si traduce in processi di ossidazione. E quindi di degradazione dell’acido ialuronico, sia quello endogeno che quello iniettato.
- Gli integratori, sia a base di acido ialuronico che di antiossidanti o di altre sostanze “protettive”, possono essere un aiuto in più, meglio se prescritti dal medico e in presenza di condizioni che facciano pensare a una carenza. Il fai da te è sconsigliato perché si possono creare interazioni tra principi attivi persino controproducenti.
- L’attività fisica è una sana abitudine, ma senza esagerare. Perché allenarsi in modo molto intenso può effettivamente accelerare la velocità con cui i filler svaniscono. Questo perché anche il metabolismo aumenta e più rapido è, prima si avrà bisogno di una nuova seduta. E poi cresce anche la produzione di radicali liberi, nemici giurati dell’acido ialuronico.
Per informazioni:
Laura D’Orsi
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